Dopo il virus, il “viridis” (verde)

Tag

, ,

Montemorcino-luglio2020

Dopo la pausa forzata dovuta ai noti motivi, sono riprese le attività del progetto “Il seme dellʼintegrazione”. La Aps “Produttori di pace” (nella persona della sottoscritta, prof.ssa Paola Ducato) in questi giorni ha completato il percorso di formazione dei corsisti immigrati con approfondimenti su ambiente e sostenibilità. Le lezioni conclusive di questa parte del progetto si sono svolte a Perugia a Montemorcino dove, nel periodo di fine luglio e agosto, i corsisti parteciperanno ora a laboratori di agricoltura innovativa.

W la pace! Se “io” è d’accordo

Tag

, , , , , ,

Simbolo della pace realizzato con le bandiere del mondo.

“Per la pace (quasi) perpetua” si intitolava la conferenza che ho tenuto di recente nell’ambito del corso di aggiornamento “Letture filosofiche della contemporaneità” per i docenti del Liceo Mariotti di Perugia. Qui sotto, una breve sintesi.

  • “Uso pubblico della ragione”, “ordinamento cosmopolitico mondiale” e federazione europea sono temi sviluppati da Immanuel Kant in Per la pace perpetua, del 1795, che ha ispirato numerosi filosofi e attivisti politici.  Tra le principali ripercussioni: gli articoli 10-11 della nostra Costituzione, la Dichiarazione universale dei diritti umani emanata dall’Onu e, ovviamente, il frutto più significativo: il “Manifesto di Ventotene” con il progetto dell’Unione europea.
  • Il pensiero politico di Kant è stato un solido punto di riferimento anche per la filosofa ebrea tedesca Hannah Arendt sul vasto campo di libertà, morale, obbedienza, autorità e responsabilità, punti centrali tanto nel suo discusso saggio Le origini del totalitarismo, quanto nella sua opera filosofica centrale, Vita activa.
  • Jürgen Habermas ha compiuto una rilettura di Per la pace perpetua a ridosso della caduta del Muro di Berlino, immaginando una costellazione post-nazionale che, partendo dalla crisi del vecchio Stato-nazione, si propone di costruire un nuovo, superiore equilibrio.
  • Sempre in riferimento alla caduta del Muro, con il saggio La fine della storia e l’ultimo uomo Francis Fukuyama provocò non poche polemiche. La sua tesi indicava nel collasso dell’impero sovietico la caduta dell’ultimo ostacolo per l’espansione definitiva del modello liberal-democratico. Oggi però Fukuyama parla di Identità. La ricerca della dignità e i nuovi populismi – così perlomeno nella traduzione italiana, perché il titolo originale al posto dei populismi aveva la politica del risentimento. La crisi del 2008, i crescenti flussi migratori, il multiculturalismo e l’assimilazione, le “primavere arabe”, l’incerto cammino delle istituzioni europee hanno rafforzato una fondamentale domanda: chi sono io? Non potremo più sottrarci alle politiche identitarie. La perdita di riferimenti, nel caos e nella solitudine globalizzata 3.0, induce alla lotta per il riconoscimento, per l’eutimìa: essere considerati pari agli altri. Il risentimento sembra scaturire da radici economiche, ma a originarle – per Fukuyama – è invece l’io profondo.

Il nostro pianeta ha la febbre alta

Tag

, , , , ,

lezione-poster

Proseguono presso le Acli provinciali di Perugia le attività di formazione per alcuni cittadini immigrati. Il corso di lingua è alle sue battute conclusive; tra breve inizieremo il secondo modulo di formazione, quello sul Turismo Sostenibile.

Le parole-chiave e alcuni fondamentali concetti relativi alla sostenibilità nell’accoglienza turistica li avevamo un po’ anticipati nel corso di lingua. Nella foto, eccomi nell’aula del corso, con alla lavagna il poster riassuntivo sul nostro “pianeta malato”, disegnato da mio marito. I corsisti hanno apprezzato 🙂

Verde speranza. Anzi, verde integrazione

Tag

, , , , , ,

L’Aps “Produttori di pace” ha ideato il progetto Il seme dell’integrazione, rivolto alla formazione di cittadini immigrati su tematiche per il “saper fare”, sperimentare, comprendere e rafforzare competenze legate allo spazio rurale, declinato sia come ospitalità che come turismo.

La proposta è stata adottata, tra gli altri, dalle Acli di Perugia e dalla cooperativa Ponte Solidale (Ponte San Giovanni, Perugia). Il ruolo della nostra associazione all’interno del progetto sarà duplice: formazione linguistica L2 e formazione alla sostenibilità ambientale.

Il corso, che ha inizio il 5 dicembre, si concluderà con un evento pubblico il 24 maggio. Le lezioni teoriche si svolgono nei locali delle Acli in via Sicilia, a Perugia, mentre gli stage agricoli avranno sede nella tenuta per l’agricoltura solidale di Montemorcino.

Qualche informazione più dettagliata:

progetto1progetto2progetto3

Amletici dubbi interculturali

Tag

, , , , , ,

Madrealtrove-locandina

In questi mesi, e per molti mesi ancora, qui siamo impegnatissimi nel cantiere teatrale, a provare le scene dello spettacolo Una madre altrove che ho scritto.

La storia si svolge a Perugia, in un liceo in cui il protagonista, Salah, giovane musulmano di origine irachene in bilico tra la propria cultura d’origine e quella di arrivo, sperimenta sulla propria pelle le difficoltà dell’integrazione. La vicenda si snoda tra dialoghi di opposto tenore (persone bene inserite, persone sfruttate, persone pericolose, persone dai carismi insoliti…) in situazioni scolastiche ed extra-scolastiche, con balli e canti, sullo sfondo di una società ormai multietnica nelle sue complesse dinamiche di sviluppo.

Molti gli interpreti di valore, tra cui spicca appunto il protagonista impersonato dal mio ex studente Gabriele Romizi. Testi musicali di Alberto Romizi. Maestra di danza, Erika Cargiani (Elite Dance). Regia, Patrizio Roila.

Il nostro auspicio è che anche il teatro amatoriale possa rivelarsi uno strumento utile per favorire una società interculturale.

Ad Assisi… alla corte del Sultano

Tag

, , , , , ,

5B-Chiugiana

La classe vincitrice: la V B del “B. Chiari” di Chiugiana

Concorso Aps “Produttori di pace” per le classi del territorio della diocesi di Perugia sull’evento che 800 anni fa vide protagonisti il Poverello e Malik al-Kamil

La premiazione delle classi vincitrici del bando “Francesco e il sultano Malik al-Kamil”, rivolto alle scuole primarie e medie della diocesi di Perugia – Città della Pieve, si è svolta il 2 ottobre presso il Sacro Convento di Assisi.

L’iniziativa era promossa dall’Aps “Produttori di pace” e realizzata in sinergia con il Sacro Convento stesso. La diocesi attraverso l’impegno del diacono Silvio Rondoni, direttore dell’Ufficio catechistico, ha sostenuto fattivamente il progetto, il cui obiettivo era l’interpretazione e la rappresentazione dello storico incontro tra il Poverello e il Sultano, avvenuto esattamente 800 anni fa, nel 1219. Agli alunni delle scuole primarie il bando richiedeva di ricostruire l’evento attraverso disegni, mentre a quelli della scuola media proponeva di ricostruirlo attraverso un video.

Tanti i lavori pervenuti sono stati di buona qualità, come ha osservato il prof. Sergio Fusetti, capo-restauratore degli affreschi della basilica di Assisi e coordinatore della commissione valutatrice. Con lui, a giudicare i lavori, anche fra’ Simone Tenuti e frate Alfredo Avallone dei frati Conventuali di Assisi, e Paola Ducato, presidente di Produttori di pace.

“Il vero incontro l’abbiamo vissuto noi, all’interno delle nostre classi” ha detto al termine della premiazione Mara Fioretti, docente di Religione cattolica nella scuola “Bruno Chieri” di Chiugiana (Pg). E ha aggiunto: “Abbiamo quattro alunni non avvalentesi dell’ora di Religione. Quando abbiamo proposto di lavorare insieme sul bando, siamo stati molto prudenti, nel rispetto delle diversità. Abbiamo convocato i genitori, i quali hanno immediatamente autorizzato l’iniziativa”. La mattinata si è conclusa con la visione del video realizzato dall’unica classe media premiata, la III A della media San Paolo. Ai ragazzi andranno in premio alcune pubblicazioni e l’abbonamento per sei mesi a La Voce.

Queste le classi vincitrici
(È indicata la classe frequentata nell’anno scolastico concluso a giugno). Primo premio: IV B istituto Bruno Chiari di Chiugiana, docente Mara Fioretti. Secondo premio: IV D istituto Bruno Chiari di Chiugiana, docente Mara Fioretti. Terzo premio: classe V B scuola Aldo Capitini San Mariano, docenti Tania Guidubaldi e Francesca Cristiano; classe II A-II B istituto Pietro Vannucci Città della Pieve, docente Mary Berioni; classe II A scuola media San Paolo Perugia, docente Stefania Marianelli.

Articolo pubblicato sul settimanale La Voce

Philosophische Praxis: malattia o disagio?

Tag

, , , , ,

counsel-filosofico

Sintesi del corso di aggiornamento “Letture filosofiche sulla contemporaneità” tenutosi il 22 gennaio presso il Liceo classico “Mariotti” di Perugia.

Una delle più recenti e fortunate frontiere della filosofia applicata è il counseling filosofico. Eppure le sue radici affondano in un terreno remoto, fin dal dialogo socratico. La filosofia come terapia dell’anima viene oggi suggerita dal celebre saggio di Lou Marinoff Platone è meglio del Prozac.

Come precisa Gerd Achenbach: “Il concetto di consulenza filosofica è stato coniato da me nel 1981. Si tratta della consulenza filosofica sulla vita attraverso la consulenza del filosofo, ed è attualmente diventata l’alternativa alle psicoterapie”. Nasce a favore delle persone afflitte da problemi o preoccupazioni, persone che “non se la cavano” e pensano di essere rimaste impigliate; persone assillate da domande cui non riescono a dare una risposta, e da cui non riescono a liberarsi.

Achenbach, fondatore della Gesellschaft für Philosophische Praxis (Società per la consulenza filosofica) di cui è rimasto presidente fino al 2003, viene dalla scuola idealista. La sottopone però a un radicale ripensamento, facendo emergere una filosofia dal concreto, diretta alla comprensione del vissuto. Quanto al modo di procedere: “La filosofia non lavora con un metodo ma sui metodi. L’obbedienza al metodo è propria del sapere, non della filosofia”. L’interazione attiva si realizza nel dialogo in cui entrambi i partecipanti – compreso il consulente – si mettono in gioco. Un processo di riflessione vicino alla maieutica socratica. In sintesi:

– Un mettere allo scoperto che non “scopre”.
– Un chiarire, più che uno spiegare.
– Uno scetticismo che sfugge ai soliti procedimenti e, al tempo stesso, è desiderio di una comprensione che sfugge alla teoria.
– L’invito al monologo perché diventi dialogo.
– Un’apertura che, senza giudicare, discute anche il falso “senza approvazione né biasimo”.

Da parte sua Lou Marinoff, professore associato e vicepreside al City College di New York, ha iniziato la professione di consulente filosofo nel 1991. Già presidente della Società americana per la filosofia, la consulenza e la psicoterapia, ha poi fondato l’Associazione terapisti filosofi, rompendo i ponti con la precedente istituzione. Marinoff ama sottolineare l’analogia del consulente filosofo con il medico ossia l’importanza cruciale di una patologia, di sintomi rivelatori di un disagio esistenziale.

Le differenze tra i due. Achenbach declina le grandi domande nella soggettività, a partire delle tradizionali formule kantiane: Chi sono? Che cosa faccio, cosa spero, posso fare il bene? Marinoff le articola in modo più legato alla complessa solitudine del cittadino globale: Come faccio a sapere ciò che è giusto? Mi guida la ragione o la passione? Soffrire è proprio necessario? Cos’è l’amore? Comandiamo noi o le macchine? Siamo in grado di gestire un cambiamento?…

Quanto al panorama nostrano, il pioniere è stato Nicola Velotti, che nel 1999 ha contribuito alla creazione della Società italiana di consulenza filosofica. Nel 2005 nasce Phronesis. Ma la svolta arriva nel 2013 con la legge “Disposizioni delle professioni non organizzate”, in particolare con l’istituzione degli Sportelli di ascolto nelle scuole e negli ospedali. Varie Università italiane hanno attivato un master in Consulenza filosofica e antropologia esistenziale.

Il consulente filosofo opera nei seguenti ambiti del mondo professionale: offrire un ampio ventaglio di nuove opportunità, che vanno dall’orientamento per singoli o gruppi alla consulenza per la gestione di ambienti lavorativi, alla creazione di mission ed etiche aziendali, senza tralasciare l’ampia competenza nell’aiuto alla crescita spirituale del singolo.

Bibliografia
Achenbach, Gerd, La consulenza filosofica, Apogeo, 2004
Bauman, Zygmunt, La solitudine del cittadino globale, Feltrinelli, 2000
Fabbrichesi, Rossella, Cosa si fa quando si fa filosofia, Raffaello Cortina, 2017
Marinoff, Lou, Platone è meglio del Prozac, Piemme, 2000
Marinoff, Lou, Pillole di Aristotele, Piemme, 2001
Pollastri, Neri, Il pensiero e la vita, Apogeo, 2006
Rovatti, Pier Aldo, La filosofia può curare?, Raffaello Cortina, 2006
Rovatti, Pier Aldo (cur.), Il coraggio della filosofia: aut-aut, 1951-2011, il Saggiatore, 2011
Rovatti, Pier Aldo, Consulente e filosofo, Mimesis, 2009
Veca, Salvatore, Il giardino delle idee, Feltrinelli, 2004

Riassumendo: le attività svolte

Tag

, , , , , , , , ,

logo-produttoripace

Rifacciamo boom. Viaggio nellʼItalia miracolata nella prospettiva di Expo 2015” per la scuola superiore di I grado, in collaborazione con il Sacro Convento di Assisi. Perugia, ottobre 2015 – gennaio 2016.

Perugia 1416 Junior”, per scuole superiori di I e di II grado, in concomitanza con la manifestazione “Perugia 2016 – Città dei giovani”. Marzo 2017.

Miracoli economici e impatti ambientali”, in cooperazione con il Sacro Convento di Assisi, nel pacchetto delle proposte culturali del Comune per scuole primarie e secondarie di I grado. Tra il 2016 e il 2018.

Perugia Crescita Verde – Condivisione del turismo sostenibile”, in collaborazione con lʼassociazione Biosphera e in partenariato con il Comune di Perugia nel 2017, dichiarato Anno del turismo sostenibile dallʼOrganizzazione mondiale del turismo (Onu).

Francesco e Madonna Terra”, in collaborazione con il Sacro Convento, su temi ecologici e sociali, per scuole superiori di I e II grado. Perugia e Assisi, anno scolastico 2018-19.

Qualche dato
Lʼassociazione di promozione sociale (aps) “Produttori di pace”, nata a Perugia nel 2015, si occupa di servizi socio-culturali rivolti alle scuole. In particolare:

– Promozione dellʼintegrazione linguistico-culturale nelle scuole;
– Formazione di docenti della scuola secondaria di I-II grado sulla didattica dellʼItaliano come L2;
– Formazione dei docenti per ri-motivare i propri studenti;
– Consulenza polifunzionale per la didattica dell’Italiano come seconda lingua;
– Facilitazione scolastica di alunni della scuola secondaria di I-II grado;
– Orientamento e ri-orientamento scolastico;
– Orientamento professionale di giovani neo-diplomati;
– Alfabetizzazione e formazione scolastica degli adulti;
– Counseling filosofico nelle scuole;
– Alfabetizzazione linguistico-culturale dei cittadini non italofoni nelle case circondariali;
– Favorire incontri culturali e interculturalità attraverso molteplici attività e modalità trasversali, tra cui il lavoro in sinergia con imprese di qualsiasi genere e con chef, designer, paesaggisti, geografi, registi e produttori di qualsiasi materiale.

Turismo sostenibile: le scuole premiate

Tag

, , , ,

Si è svolta nei giorni scorsi a Perugia la premiazione del concorso per le scuole “Io per il turismo sostenibile” (vedi il bando), organizzato dalle associazioni “Produttori di pace” e Biosphera in collaborazione con il Comune. Presentati video per la valorizzazione responsabile del territorio e, in un caso, un disegno-simbolo per una ipotetica campagna promozionale.

Ecco alcune immagini della mattinata, con i nomi degli istituti premiati.

IMG_2933

Tutto pronto, c’è anche la tv (è poi passato un servizio sul TGR Umbria)

IMG_2941

Istituto comprensivo di Panicale, Paciano, Piegaro, Tavernelle

IMG_2951

Liceo “Annibale Mariotti” di Perugia: in tutto, due gruppi, con elaborati di diverso tipo

IMG_2953

Isis “Cassata-Gattapone” di Gubbio

IMG_2956

Istituto tecnico “Ciuffelli-Einaudi” di Todi, indirizzo turistico; premio speciale fuori concorso

 

Il calvinista che spoetizzò (e ripoetizzò) san Francesco

Tag

,

VITA-SAN-FRANCESCO-DASSISI

Si può ancora essere storicamente rivoluzionari, nonostante una serie sterminata di pubblicazioni sul tema di san Francesco di Assisi nei secoli? Forse sì, dipende dal metodo della ricerca – afferma fin dalle prime pagine il pastore calvinista Paul Sabatier. “Gli storici ufficiali gli hanno reso un cattivo servizio… gli abbellimenti hanno fatto dimenticare il vero Francesco, infinitamente più bello”.

Così la dichiarazione dʼintenti è subito chiarita: spazzare via le fonti che siano “due volte” lontane dalla vera realtà di Francesco. Sabatier, affascinato ed emotivamente coinvolto dalla vicenda umana del grande santo medievale, inizia quindi un nuovo percorso di investigazione. Pubblicata per la prima volta nel 1883, la sua Vita di san Francesco dʼAssisi un libro rivoluzionario lo è stata davvero, al punto da dare una nuova linfa vitale agli studi francescani anche in campo cattolico.

Cosa ci dice di così nuovo? Tutto. Tanto per cominciare, il “santo medievale” non ha nulla dello stile religioso della sua epoca: è un teo-auto-didatta, che interpreta in modo radicalmente nuovo la Imitatio Christi, scrivendola anzi nella propria carne ben prima che ne scrivesse una la devotio moderna.

Francesco, grande “riformatore” della Chiesa assai prima della Riforma, era un modello unico e irriducibile di santità, assai diverso ad esempio del coevo Domenico di Guzman. Francesco infatti era “obbediente solo a Dio e alla propria coscienza” mentre il fondatore dei Domenicani era “obbediente allʼarruolamento ecclesiastico”. I due personaggi, allʼorigine dei rispettivi Ordini mendicanti, sono assolutamente differenti perfino nel comune rapporto con la povertà evangelica: “colpo dʼala per Francesco, che vola verso le definitive preoccupazioni che avvincono la vita”, mentre per Domenico non sarebbe stata se non un mezzo, unʼarma in più nellʼarsenale della milizia incaricata di difendere la Chiesa”. Lʼopposizione tracciata dallo studioso calvinista non finisce qui: il Poverello vede direttamente nei propri confratelli “i frutti delle proprie viscere spirituali”, mentre “lʼOrdine dei frati predicatori emana dal papato, e Domenico ne è stato il padre putativo”.

Il Serafico godeva non solo della “santa libertà” in Dio, ma era “poeta, trovatore e giullare di Dio”. Uno di cui i suoi figli spirituali, negli ultimi anni della sua vita, si sarebbero un poʼ vergognati. Un “santo ribelle”? Francesco è un gigante di santità, riottoso a essere imbrigliato, e tuttavia è obbediente: al rientro dallo storico incontro con il sultano egiziano Malik al-Kamil, non prende subito la strada per Assisi, perché deve recarsi da papa Onorio III per redigere la Regola, in un conflitto tra “il Francesco dei primi anni e il monaco sottomesso del 1221” che Sabatier non manca di sottolineare.

Nel Cantico delle creature, a Francesco, innamorato di Dio e del creato, Sabatier attribuisce unʼipotetica integrazione della celeberrima lauda: “Laudato si, mi Signore, per sora nostra Chiara / per la quale ennʼallumini lo cor nostro / et silentiosa et operosa et ingeniosa lʼài formata” (p. 286). Parole mai scritte, ma sicuramente nel cuore del grande Assisano, almeno secondo lʼautore.

Unʼultima notazione. Nella sua ricerca, il pastore Sabatier capisce e carpisce lʼaffascinante mistero dei paesaggi umbri e della loro influenza sulla spiritualità di molti grandi santi. “Questo paesaggio è uno dei più belli dʼEuropa… borghi come Stroncone, Greccio e una decina di altri piccolissimi borghi hanno dato più santi di unʼintera provincia francese”. Il rinnovato interesse per i luoghi e per il Cammino di Francesco deve molto alla splendida riscoperta della vicenda umana del Santo, così legata alla sua terra, “sora” e “madre”.